“Ogni generazione ride delle mode vecchie, ma segue religiosamente quelle nuove”
Henry David Thoreau, 1854
Dai blue jeans, alle fasce per capelli. Dai pantaloni a zampa ai colori fluo. Dalle emoticons agli stati d’animo su Facebook. Da Messanger agli Instagram e Twitter tags #, dall’autoscatto alla telecamera interna e dalla telecamera interna.. alla moda del Selfie! Selfie parola dell’anno, moda indiscussa di gente comune e celebrità, dagli autoscatti del premier Renzi con Dolce e Gabbana a Londra al muso di gallina di Barbara D’urso, dai ragazzini di 10 e 11 anni alla vecchietta del piano di sotto.
Insomma, il selfie è ormai all’ordine del giorno. Sfondo, punto luce e inquadratura sono elementi sui quali bisogna focalizzarsi per ottenere l’autoscatto perfetto, ma navigando sui social network ci si può chiaramente rendere conto che a spopolare non sono le location ricercate o gli effetti di luci e ombre studiati ad hoc: ciò che va per la maggiore sono le espressioni. Si parla della famosa “duck face” o “kissy face” con la quale gli utenti, prevalentemente donne ma anche uomini, riempiono i loro profili Instagram e Facebook.
Il selfie, letto più comunemente come #Selfie, è un fenomeno che sta cambiando anche il mondo della moda e della televisione dal punto di vista fotografico: sempre più celebrities pubblicano i propri “autoritratti” sulle loro pagine. Un meccanismo che sembra avvicinare lo star system ai fan. Da qualche giorno a questa parte è sbarcata sul social network Istagram una nuova moda giovanile: il #aftersex Selfie. La moda del momento prevede che dopo aver fatto l’amore, ci si faccia una foto ricordo da postare su Instagram con l’hashtag #aftersex Selfie. Questa tendenza era stata anticipata in qualche modo dai VIP nostrani che avevano cominciato a postare sui social foto del loro intimo quotidiano. Cosi Instagram è ormai un tripudio di capelli sudati, petti nudi, sudore e guance arrossate, il tutto condiviso con l’intera comunità web, che sbircia nella camere da letto di tutti. Nella maggior parte dei casi sui volti dei protagonisti del #aftersex selfie spuntano sorrisi soddisfatti ed espressioni rilassate, in alcuni casi la coppia fuma una sigaretta, in altri è attorcigliata tra le lenzuola.
In realtà, molti di questi #aftersex Selfie altro non sono che dei falsi d’autore, di qualche “sfigato” che cerca di rendersi più interessante postando foto di una vita sessuale attiva che in verità non ha. Capelli arruffati e sudore, infatti, potrebbero derivare da qualsiasi altra attività, ad esempio quella sportiva, ma che niente ha a che fare con il sesso.
C’è invece chi vede nel selfie un vero e proprio disturbo mentale. Secondo uno studio i ‘selfitis borderline’ sono coloro che si limitano a 3 selfie al giorno, che siano pubblicati o meno online. Sono invece selfitis cronici coloro che pubblicano più di 6 foto al giorno. Al momento non c’è ancora una cura ma si può gestire la dipendenza grazie alla Terapia Cognitivo-Comportamentale.
Ma allora, sarà nociva o no questa nuova tendenza? C’è chi dice che qualche foto non faccia male a nessuno ma non la pensa così Ashley Keast, un geniale ladro inglese che ha deciso di scattare una foto ricordo durante una rapina in una casa. I famosi autoscatti col cellulare sono diventati una vera e propria mania e siamo ormai abituati a vedere persone farsi foto nelle più disparate situazioni, ma probabilmente nessuno aveva ancora pensato di fotografarsi durante un furto. Ashley Keast si è introdotto in una casa di Rotherham e durante la rapina ha trovato, tra le altre cose, anche uno smartphone e non ha saputo resistere alla tentazione di scattare una foto ricordo. Peccato solamente che il ladro abbia inavvertitamente inviato la foto su WhatsApp ai colleghi del proprietario del telefono, i quali hanno subito contattato il padrone di casa e la polizia. Ashley è stato arrestato ed in seguito condannato a 2 anni e 8 mesi di prigione.
Confine labile tra moda e stupidità, il selfie si è impossessato delle nostre giornate. Sarà una moda passeggera? Diventerà uno stile di vita? Per ora non ci resta che aspettare e cercare, tra un selfie e l’altro, di non finire in manette.
Be careful and be Selfing!
Helodie Fazzalari