“Caput Mundi”. Che poi io non sapevo nemmeno cosa significasse prima che il latino si impossessasse della mia esistenza. Ma questa è un’altra storia. Credo che Caput Mundi credo che fosse la frase che mia madre ripeteva più spesso. 1095 volte per 365 giorni, una media di tre volte al giorno per 19 anni della mia vita. Avrò sentito questa frase su per giù 20800 volte! E poi mi chiedono il perchè ho scelto proprio Roma per studiare. E’ chiaro,ho sempre pensato alla “caput mundi” come la fabrica di cioccolato di Tim Burton: non dico che mi aspettassi di trovare fiumi di latte, miele e caramelle, ma certamente non mi aspettavo così tanti fiumi di follia ed eccentricità. Nulla da dire su questa straordinaria città, e tanto di cappello a chi ci abita. Gente solare, divertente e alla mano, ma, senza offesa, alcuni di voi sono proprio particolari. Non mi riferisco agli accalappiatori di matricole all’università, nè alle vecchiette che puntualmente mi sorpassano al supermercato, nè all’omino della pizza che mi guarda sempre i piedi, nè ai venditori di rose di Piazza di Spagna che mi credono così sfigata da farmi un autoregalo il giorno di San Valentino.
Ciò che davvero mi ha lasciato perplessa è quel locale..com’è che si chiama?Sì, “La Parolaccia”! Non credevo potesse esistere nulla di simile, sarà che noi calabresi siamo un pò permalosetti ma non pagherei mai per farmi insultare, piùttosto ci lavorerei volentieri. Diciamo che questa scoperta ha suscitato la mia curiosità tanto da cercare “locali stravaganti” su Google, e devo dire che un mondo si é aperto ai miei occhi. Avete mai pensato quanto potesse essere comodo mangiare e defecare contemporaneamente? Io no, ma c’è chi ha pensato anche a questo! In Taiwan, per la precisione a Taipei, è nato un vero e proprio locale “di merda”, tanto che ci si accomoda su un water per poi consumare il cibo in un lavandino. C’è chi afferma che aiuti la digestione,ma per quanto mi riguarda preferisco il bicarbonato. Il ristorante “Hot” é un’altra scoperta interessante: c’è una vasta scelta di cameriere nude, in topless, e perchè no, per chi di solito ama essere libero dal giogo degli indumenti, ecco che nasce il ” ristornte nudista”. Si trova a New York: qui una volta al mese i clienti devono abbandonare sciarpe, cappotti, vestiti, imbarazzi, pudore e biancheria intima nel guardaroba all’entrata. E per evitare spiacevoli incidenti in queste sere non sono servite minestre calde.
Per chi invece non gradisce una cena senza veli, ma non vuole rinunciare a un pasto piccante è stato creato il “Cabbages and Condom”. Il locale è interamente decorato con preservativi che si trovano in ogni luogo e i camerieri li indossano persino in testa. Va detto, però, che alla base vi è un’associazione benefica, la Population and Community Develompment Association (PDA), organizzazione non governativa thailandese che si occupa della lotta all’AIDS sul territorio thai.
Un bar di Sydney, in Australia, ha una simpatica promozione che offre ai clienti la possibilità di pagare i loro caffè con un bacio.<<Stiamo facendo tornare il romanticismo! Portate i vostri partner nel nostro bar dalle 9 alle 11 nel mese di giugno e sorprendeteli con un bacio quando ordinate i caffè. Non accettiamo i vostri soldi ma solamente i vostri baci>> hanno dichiarato i gestori.<<Il bacio deve essere genuino: si possono baciare anche i passanti sconosciuti>>. Nel video promozionale, uno dei camerieri afferma: <<Vi guardiamo. Dev’essere un bacio reale, di quelli veri. Riesco a capire se è un bacio falso. Sono un esperto>>.
C’è poi Il “Green Man Pub” a Wellington in Nuova Zelanda ,offre 30 millilitri di seme di cavallo al modesto prezzo di 15 euro l’uno e gli affari sembra che stiano andando alla grande. Il gastro-pub serve il drink rinfrescante in piccoli bicchierini contenenti sperma proveniente da uno stallone di una fattoria di ChristChurch e ogni shot contiene all’incirca 300milioni di singoli spermatozoi. Steven Drummond è il vero inventore di questo particolarissimo drink che può essere bevuto sia da uomini che da donne. Il consiglio è quello di ingoiare tutto in un solo sorso e non sorseggiare il contenuto.
Per i credenti, e magari anche per le vecchiette che mi sorpassano al supermercato, è nata la Cristoteca. La particolare discoteca arriva direttamente dal Brasile grazie all’inventiva di Padre Joseph Anthony che ha voluto provare ad avvicinare i giovani alla Chiesa attraverso la musica.La selezione musicale comprende brani religiosi rivisitati in chiave tecno-house. Si va dalle grandi voci Gospel remixate ai pezzi Christian trance. Sulle pareti del locale ci sono le immagini di Gesù e della Madonna e sul maxischermo scorrono parole del Vangelo. Nelle serate sono ovviamente banditi alcol, droga e sigarette.<<Molti pensano che ballare sia solo un modo per arrivare a fare sesso ma io credo che se i messaggi nei testi delle canzoni e l’ambiente fanno capire ai ragazzi che quello è solo un momento per divertirsi- ha dichiarato Padre Dj Zeton- ballare può diventare solo un modo per entrare in armonia col proprio corpo. Non bisogna per forza vedere sessualità ovunque>>.Le cristoteche sono arrivate anche in Italia: si è partiti da Taranto e si è poi giunti in Sicilia, a Marsala.
Nel cuore Ginza c’è il Vampire Cafè a Tokyo. Un bar davvero spettrale, interamente rosso sangue, da brivido: coppe di sangue, teschi, crocifissi, ragni e la bara di Dracula. Qui potrete bere un drink davvero mostruoso e succulento.Il pavimento è tinto di rosso incandescente, sembrerebbe addirittura di camminare calpestando del sangue umano.Per chi invece questo San Valentino ha preferito non andare a cena fuori per la mancanza di un partner, avrebbe potuto fare un bel viaggetto ad Amsterdam, dove nasce il primo locale per single. Nessun single rinuncerà più ad una cenetta a lume di candela da soli: in questo locale nessuno si volterà a guardarvi per farvi sentire degli “sfogati” poiché ci sono dei tavoli monoposto. Il ristorante si chiama “Eenmaal”, che in olandese significa “uno alla volta”, ed è un esperimento sociologico. Si ordinerà tranquillamente dai tavoli e da soli si potranno gustare tutte le prelibatezze del ristorante.
Se non hai paura delle altezze, da oggi mangiare in cielo SI PUO’. In Belgio, ma su richiesta in qualsiasi posto si può mangiare sospesi in aria con il “Dinner in the sky”, un tavolo sospeso a 50/60 metri da terra dove deliziarsi con dell’ottima cucina e un panorama mozzafiato.Il personale è assicurato da una fune, così come tutti i clienti seduti a tavola che potranno godersi dei momenti indimenticabili in totale sicurezza. Un’esperienza non per tutte le tasche, in quanto il costo va dagli 800 ai 1600 euro a persona. La scelta è davvero vasta, questi sono alcuni dei locali più stravaganti ma per esempio le Maldive offrono la cena sott’acqua, se capitate a Bangalore in India non potrete non bere un drink nello spazio,oppure se giusto tra una lezione e l’altra avrete voglia di una bevanda rinfrescante,in sudAfrica all’interno dell’albero più grande del mondo esiste un pub con 15 posti a sedere tutti per voi.Addirittura nell’isola di Koh Kood, quattro persone al massimo possono fare colazione o cenare su un nido gigante costruito di bamboo, sulla cima di un albero a 6 metri di altezza, (serviti da un cameriere acrobatico che si muove su una zip line) . Insomma chi più ne ha più ne metta.
Mi rendo conto di quanto in realtà Roma non sia poi così stravagante, ma semplicemente DIVERSA. Diverso è il pensiero, diversa è la gente, diverse sono le vie, anche il mare è diverso, ha un odore diverso. Come dice una canzone Roma è “un pò città”, per la sua grandezza e per la maestosità, ma è anche “un pò isola”, perchè ognuno di noi si perde nella grande folla. La missione più grande è trasformare l’isola in città: è accettare il nuovo pensiero, la nuova gente, le nuove vie, il nuovo mare, i nuovi odori, accettare la bellezza di questa diversità e regalare al diverso un pò della propria bellezza. E così anche Roma è CASA! Parola di fuorisede.
Helodie Fazzalari