The road to hell is paved with good intentions, recita un proverbio inglese, quanto meno appropriato per questa occasione. Il Movimento 5 Stelle ha costruito una strada là dove mesi fa è crollato un viadotto. Molti gridano al successone e osannano i pentastellati per la loro iniziativa. Tuttavia, all’atto pratico, non è altro che una becera manovra propagandistica, perché in realtà vi sono diverse cose che non vanno… Non è una vera strada, non chiamatela così. Le vere strade si fanno con le fondamenta e l’asfalto, non con una colata di calcestruzzo sulla nuda terra. I più accorti la chiamano “trazzera”, ma questo non impedisce a chiunque di chiamarla impropriamente “strada” per fini propagandistici, cosa che non è. Le strade si fanno facendo validi studi d’ingegneria e prendendo in considerazione l’assetto del territorio e le condizioni idro-geologiche. Non si fanno cementificando di notte i sentieri che fino a ieri erano percorsi dai trattori, perché semplicemente potrebbero non essere adatti alle macchine. Questa opera non supererà l’inverno. Pioggia e sbalzi di temperatura la distruggeranno, specie in una zona dove è già crollato per una frana un viadotto fatto di cemento e collaudato da autorità competenti. Se lo stato facesse opere pubbliche così approssimative che durano sì e no due stagioni, si griderebbe allo scandalo e agli sprechi. Buona parte della strada è a senso unico alternato. Il che vuol dire che ci saranno semafori e inevitabili code. Qualcuno ottimisticamente sostiene che accorcerà il percorso di 60 minuti, qualcun altro ammette che probabilmente saranno solo 20 minuti. Vedremo, dopo l’estate, quando verrà usata a pieno regime se e quanto sarà veramente efficace. Questa “via dell’Onestà” è sicura per la pubblica circolazione? Perché le strade vere devono essere fatte con determinati criteri. E devono essere autorizzate e collaudate. Mica il primo che passa può fare le strade a caso. E come giustamente dice l’assessore siciliano alle infrastrutture “Il primo automobilista che avrà un incidente serio non chiederà i danni ai grillini, ma al comune di Caltavuturo”. E sono sicuro che quando capiterà, si griderà al “troll piddino” che vuole ostacolare le nobili azioni a cinque stelle. “Divieto di entrata a Crocetta e tutta la casta” recita un cartello all’entrata. Cattivo gusto e dimostrazione del fine propagandistico dell’opera. Se il PD facesse una cosa del genere vietando l’ingresso a Grillo & co. verrebbe crocifisso in prima pagina sul Fatto Quotidiano e sul blog di Grillo. Non ci è stato alcun appalto, né alcun modo per verificare la vera provenienza e destinazione del denaro. Nessuno ha appurato se le aziende che hanno fatto i lavori sono prive di infiltrazioni mafiose. Tutte cose che lo Stato invece deve fare per forza di legge. E che necessariamente richiedono tempo e denaro per garantire legalità e trasparenza, quelle cose a cui il M5S tanto tiene, ma che in questo caso ha evidentemente dimenticato, perché è più importante dire che le cose si fanno velocemente e a poco. Non è un gesto “politico” e non dimostra un bel niente. I soldi provengono dallo stipendio dei consiglieri del M5S, che li hanno donati privatamente. È quindi un gesto di carità privata, con soldi provenienti dalle casse del M5S. Se fossero soldi dello Stato ci sarebbero procedure burocratiche e legali da seguire. Non è vero quindi che “Se fossimo al governo, immaginate cosa faremmo!”, perché se il M5S fosse al governo, dovrebbe seguire necessariamente quelle procedure legali che in questo caso invece, pur di fare in fretta, sono state ignorate (e soprattutto non potrebbero donare soldi pubblici a comitati privati, come hanno fatto con i loro stipendi). Questa opera pubblica è stata costruita con soldi provenienti da donazioni private, su iniziativa diretta del M5S. Nelle aule dove si vota però, il M5S ostacola qualsiasi opera pubblica per paura di sprechi e infiltrazioni malavitose, e si oppone con fervore alle donazioni private alle scuole pubbliche. E, per chiudere in bellezza: dipingere le 5 stelle simbolo del movimento sul manto stradale, oltre che di un trash pazzesco, è anche illegale (almeno sulle strade, quelle vere) e pericoloso. Se il governo facesse strade dipingendovi il logo del PD, i grillini cosa direbbero? Morale della favola: lodevole l’iniziativa del Movimento 5 Stelle, ma soprattutto dal punto di vista propagandistico che ingegneristico. Le opere pubbliche lasciatele fare allo Stato, che almeno saremo certi che ci sarà trasparenza e legalità (e se verranno a mancare, almeno avremo modo di punire i responsabili). Se il M5S vuole rendersi utile a livello nazionale e avere un vero impatto sulla vita degli italiani, anziché pavimentare sentieri col calcestruzzo, farebbe bene a proporre e sostenere quelle opere pubbliche che migliorano il territorio, ad assicurarsi che vengano eseguite a regola d’arte, a impegnarsi a snellire la burocrazia che rallenta le opere e gli appalti, e a monitorare in maniera costruttiva la spesa pubblica senza fare testardamente ostruzionismo. E anche iniziare a fare politica in maniera seria, anziché occuparsi di sirene, scie chimiche e piedi sporchi, non guasterebbe…