“Hillary Clinton wants to be a champion for everyday Americans – so she’s a candidate for president in 2016”. Questa è la prima frase che compare sul sito di Hillary Clinton, candidata dem alle primarie per le elezioni presidenziali del 2016. Hillary Diane Rodham Clinton, classe 1947, ha da sempre dimostrato tenacia e caparbietà, una donna in grado di conquistare riconoscimenti e posizioni di prestigio in ambienti dove il maschilismo è predominante. Cresciuta in una famiglia conservatrice, la giovane Hillary viene influenzata da valori repubblicani, lontani dalle idee liberali che oggi la contraddistinguono. Sarà la morte di Martin Luther King (che aveva conosciuto personalmente nel 1962) a cambiare la sua vita: lentamente le idee di Hillary si spostano verso valori più liberali che la porteranno poi a militare tra le fila del Partito Democratico. E’ solo l’inizio di una grande carriera e di una vita piena di successi. Laureatasi nel 1969 con lode, è la prima studentessa nella storia del Wellesley College a presentare la cerimonia della consegna dei diplomi. La sua formazione prosegue presso la prestigiosa Yale Law Shool dove incontra il suo futuro marito, Bill Clinton. Anche gli anni a Yale sono colmi di interessi, soprattutto politici e umanitari: partecipa alla campagna presidenziale del candidato democratico George McGovern, si avvicina ai bambini lavorando allo Yale Child Study Center, si occupa di casi di abusi su minori e offre la propria assistenza legale gratuita alle persone povere. Nel 1979, diventa partner del Rose Law Firm, uno degli studi legali più prestigiosi dell’Arkansas e, ça va sans dire, è la prima donna a riuscirci. La bravura, la tenacia e la grande conoscenza della politica, la portano ad entrare nello staff d’inchiesta per l’impeachment presidenziale durante lo Scandalo Watergate, nonché membro dell’University of Arkansas dove insegna anche Bill Clinton in quel periodo. I loro destini continuano a intrecciarsi tanto che, nell’ottobre 1975, convolano a nozze. La ormai signora Clinton, da sempre vicina al tema dell’emancipazione femminile, decide di mantenere il suo cognome anche dopo il matrimonio. Infatti è proprio la questione femminile una delle tematiche che più le sta a cuore. In un suo discorso ha dichiarato: “Siamo qui per portare avanti la causa delle donne e per portare avanti la causa della democrazia, e rendere assolutamente chiaro che le due sono inseparabili. Non ci può essere vera democrazia fino a che le voci delle donne non saranno ascoltate”. Hillary è molto diversa dalle donne che l’hanno preceduta alla Casa Bianca. Quando, nel 1993 Bill Clinton viene eletto Presidente degli Stati Uniti, i riflettori vengono puntati sulla donna che vive al suo fianco. Infatti, Hillary Clinton non è una semplice moglie: prima First Lady della storia ad aver conseguito una laurea e una carriera professionale di successo, ha una forte influenza sul marito, tanto che gli oppositori soprannominano la coppia presidenziale con l’appellativo “Billary”. Quando scoppia lo scandalo Lewinsky (1998) in molti pensano che sia la fine di una storia d’amore. Eppure, Hillary decide di perdonare suo marito: affronta a testa alta critiche, non si cura delle dicerie e continua a lavorare sulla sua carriera. Una tenacia che ha ripagato la forza d’animo di una donna che, dopo essere stata travolta da uno dei più grandi scandali degli Stati Uniti, ritrova la serenità e continua a lavorare per quello in cui crede. Si candida, così, alle presidenziali del 2008 contro Barack Obama, anch’egli democratico, ma perde le primarie e accetta, poi, la carica di Segretario di Stato offertale dal Presidente, che però lascia nel 2013 a John Kerry e torna alla corsa per la presidenza con una dichiarazione ufficiale rilasciata nel 2015. “I’m running for president. Everyday Americans need a champion, and I want to be that champion”. Con queste parole, Hillary Clinton ha annunciato la sua candidatura in un video messaggio postato sui social network, in cui ha puntato su lavoro, multiculturalismo, coppie gay e disparità di genere. La sua campagna è incentrata soprattutto sul fronte interno, con la classe media e le famiglie insieme ai temi delle opportunità, dei diritti delle donne e delle minoranze, suoi cavalli di battaglia da sempre. Ma come sarà quindi l’America di Hillary, nel caso in cui vincesse le primarie dem e sconfiggesse il candidato repubblicano a novembre? Il suo programma elettorale è vario, vediamo alcuni punti: 1) ECONOMIA Maggiore progressività fiscale, aumentando le tasse dei ceti più abbienti; investimenti pubblici e incentivi sulle piccole e medie imprese 2) SICUREZZA Aumento controlli sulla vendita delle armi; regolarizzazione immigrati clandestini che lavorano. 3) POLITICA ESTERA Riportare stabilità in Libia e Yemen; supportare gli alleati contro l’Isis; fermare le azioni militari di Putin in Ucraina. 4) POLITICHE SOCIALI Aumentare il salario minimo e rinforzare i sindacati; garantire parità di genere nei salari. 5) DIRITTI CIVILI Sostiene il matrimonio fra persone dello stesso sesso; supporta anche l’aborto. Hillary Clinton è già stata First Lady alla Casa Bianca, riuscirà ad essere la First Lady ad entrarci da Presidente? Staremo a vedere!
Attualità and Elezioni Americane and International4 maggio 2016 HILLARY CLINTON: WILL THE FIRST LADY BE THE FIRST FEMALE PRESIDENT OF THE UNITED STATES?