Dall’attentato di Orlando alle minacce dell’ISIS per gli Europei in Francia, gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da un susseguirsi di notizie destabilizzanti. La più recente proviene dalla Gran Bretagna: il 16 giugno 2016 la deputata laburista Jo Cox è stata ferita mortalmente da un uomo nella cittadina di Birstall, nello Yorkshire, cuore del suo collegio elettorale. La parlamentare inglese, che si stava recando presso la biblioteca comunale della città per un incontro sull’imminente referendum sulla Brexit, è stata accoltellata e poi raggiunta da 3 colpi di arma da fuoco. L’uomo accusato dell’aggressione è stato arrestato. Le dinamiche sono ancora da chiarire, ma proprio la contrarietà della Cox all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea potrebbe esserle costata la vita: i testimoni hanno infatti sostenuto che l’aggressore, prima di colpirla, abbia gridato “Britain first”, “prima la Gran Bretagna”, martellante slogan utilizzato dalle frange politiche nazionaliste pro-Brexit nonché nome di un movimento politico di estrema destra che si autodefinisce come “partito politico patriottico ed organizzazione di difesa delle strade”; la piccola forza politica ha comunque subito negato ogni legame con quanto accaduto alla deputata laburista. Laureata a Cambridge, ex attivista delle ONG Oxfam e Save The Children, la Cox aveva fatto il suo ingresso alla House of Commons da poco più di un anno, avendo tuttavia già alle spalle in ambiente Labour anni di attività politica all’insegna della lotta alla povertà, della promozione della parità di genere, del multiculturalismo e dell’immigrazione. Sostenitrice dell’integrazione europea, nell’ambito del referendum che il 23 giugno chiamerà i cittadini britannici a pronunciarsi sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea la deputata si era dichiarata contraria all’opzione leave. Le posizioni politiche della Cox, dunque, potrebbero aver costituito il movente dell’aggressore, in merito al quale comunque la polizia non si è ancora espressa. A seguito dell’accaduto, messaggi di cordoglio sono giunti dal Premier Cameron, dal leader dei Labour Corbyn e da esponenti politici di ogni schieramento. Per quanto riguarda l’Italia, se Matteo Renzi ha espresso la propria solidarietà, ha suscitato polemiche l’intervento del senatore Bartolomeo Pepe: con il suo ambiguo tweet “#JoCox, colpire uno per educarne cento” ed i successivi maldestri tentativi di spiegazione, egli sembra avanzare ipotesi cospiratorie in merito al tragico evento. In Gran Bretagna, invece, dopo giorni di lotta senza esclusione di colpi i contendenti hanno deposto le armi: entrambi i comitati referendari hanno annunciato la sospensione delle rispettive campagne: ragionevole segno di rispetto verso una donna che, nel senso più tristemente letterale del termine, ha devoluto la sua intera vita alla politica.
Attualità and International17 giugno 2016 Una vita per la politica: uccisa la deputata laburista Jo Cox
Attualità and Italia23 aprile 2016 No quorum, no party! Un breve commento sui risultati del referendum tenutosi il 17 aprile: dai numeri alle affermazioni del premier Renzi sul mancato raggiungimento del quorum.