Il concerto di Natale della Luiss, da qualche anno a questa parte riserva sempre piacevoli sorprese. Quest’anno è stata la volta dell’esibizione per violoncello solo del Maestro Georgy Gusev , con uno spettacolo senza dubbio avveniristico. Gusev, diplomato al Conservatorio Tchaikovskij di Mosca nonché allievo del leggendario Mtislav Rostropovich, spinge ben oltre i confini canonici le possibilità delle sue quattro corde: “Cello Drive” viene interamente eseguito su di un Violoncello elettrico Yamaha Silent, che assieme all’amplificazione consente a Gusev di sperimentare l’utilizzo di strumenti come distorsioni e Looper (che gli consente di intrattenere un simpatico siparietto con il pubblico durante il “Carnevale Di Venezia” di Paganini). E non si ferma qui l’innovatività dello spettacolo: ad accompagnare l’esecuzione in senso stretto immagini e installazioni visive che catturano l’attenzione di ogni spettatore; una scelta sicuramente audace , che secondo alcuni amanti della “Musica Pura” rischia di far passare l’elemento sonoro in secondo piano. Tuttavia mi riservo di discutere la questione in altri momenti; sta di fatto che Gusev ha conquistato l’intera platea con una tecnica cristallina ed una esecuzione appassionata e vibrante, sopperendo anche ad alcune debolezze strutturali che una musica per violoncello datata 2014 difficilmente evita. Tra installazioni visive e rigore esecutivo , si può dire che Gusev abbia accontentato tutti i gusti, concedendo anche qualche momento più disteso grazie anche alle doti da Showman del violoncellista. La sua forte vena esplorativa e sperimentale si addice poi perfettamente al tema del viaggio e dell’incrocio di culture che è sotteso a tutto la sua opera. Viaggio che sembra destinato a proseguire proprio su quei sentieri che Gusev, con il benestare dei suoi venerabili maestri e sostenuto da una incredibile curiosità artistica, sta tracciando e che hanno ancora molto da dirci.
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