Da quando sono in Erasmus a Parigi in molti mi hanno chiesto come mi trovassi, se mi piacessero i corsi, la città, gli amici ma in tanti mi hanno più volte fatto la fatidica domanda “E’ vero che i Francesi portano la baguette sotto il braccio?”. Ispirata da questa curiosità, ho deciso di indagare un po’ di più su questo pezzo di pane che crea così tanto fascino e che è considerato lo stereotipo di una nazione intera. Innanzitutto, è bene chiarire che non tutti i francesi portano la baguette sotto braccio, ma sì, molti di loro ne hanno una sempre appresso. Camminando per la città, come potete notare in queste foto che ho scattato, mi sono imbattuta in baguette che spuntavano dalle borse, dagli zaini o tenute semplicemente in mano nel bel mezzo della metro. Ho visto anche persone tenere in una mano la baguette e nell’altra il guinzaglio per portare il cane a spasso. Ma quali sono le origini di questo pane? Il nome stesso cela un po’ di magia dato che vuol dire “bacchetta” e la data esatta della sua invenzione è avvolta dal mistero. Ci sono alcuni che sostengono che essa sia nata da un tentativo di imitare il pane viennese, alla fine del XIX secolo, mentre altri affermano che sia nata durante la rivoluzione francese. Infatti, poco dopo, è possibile trovare un decreto della Convenzione del 1793 che sostiene che essa rispondesse alla necessità di avere nella nazione un “pain égalité”, senza quindi fare distinzione tra il pane per i ricchi, a base di farina, e quello per i poveri, a base di crusca. Altri invece dicono che la sua forma fosse stata ideata per permettere ai soldati di Napoleone di trasportare il pane con più facilità, mentre suo nipote Napoleone III nel 1856 dettò la misura ed il peso di questo pane: una lunghezza di circa 40 cm ed un peso intorno ai 300 grammi. Quel che è certo è che la baguette iniziò ad essere usata anche dai più poveri a partire dagli anni venti, quando, in seguito ad una legge che proibiva ai panai di lavorare prima delle 4 del mattino, era l’unico tipo di pane che aveva una lievitazione ed una cottura minori e che potesse, quindi, essere pronto la mattina per portarlo a lavoro. Nel 1993 ci fu il cosiddetto Décret Pain, sotto il governo Ballandur, che indicò gli ingredienti precisi che una baguette deve avere per essere ritenuta tale, ovvero un mix di farina, grano, acqua potabile, sale da cucina e lievito. Le misure, inoltre, devono essere intorno ai 65 cm ed un peso che si aggira tra i 250 e i 300 grammi, mentre ci devono essere 18 grammi di sale per un kg di impasto. Poco dopo, nel ’98, entrò in vigore una legge che riconosce il mestiere del boulanger (panettiere) e della boulangeria (la panetteria), escludendo così tutto ciò che è industriale. Un’altra cosa interessante è il Grand Prix de la baguette de tradition français de la Ville de Paris che vede sfidarsi ogni anno i migliori boulangers nel centro della città. Le baguette sfornate devono rispettare le misure stabilite dal Décret Pain e sono giudicate, con un voto da 0 a 4, in base alla cottura, alla consistenza, al gusto, all’odore e all’aspetto. Il vincitore, oltre a ricevere una medaglia ed un premio di 4000 euro, diventa il fornitore ufficiale dell’Eliseo per un anno. Sebbene a volte sia difficile distinguere tra leggenda e realtà, quel che è certo è che i francesi sono riusciti, ancora una volta, a creare del fascino per qualcosa, almeno in apparenza, così semplice.
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