Oggi sono esattamente tre mesi che si è conclusa quella che definisco, senza dubbio, l’esperienza più bella della mia vita. Io frequento il quarto anno della facoltà di giurisprudenza e lo scorso semestre ho vissuto il mio Erasmus ad Helsinki, in Finlandia. Sin da quando ero piccola una delle mie più grandi passioni era viaggiare, poter scoprire nuovi Paesi, vivere culture diverse dalla mia ed ascoltare il suono di lingue straniere. I miei genitori mi hanno cresciuto con la convinzione che non ci sia niente che ti emozioni e ti arricchisca più di un viaggio ed oggi ne ho la certezza. L’Erasmus, però, non è un semplice viaggio. L’Erasmus è molto di più, è un tassello di vita importante per chiunque abbia deciso di partire. Vivere un Erasmus è sentire un’altalena di emozioni contrastanti sobbollire dentro, fatta di forti propositi e chiari obiettivi che ci spingono a partire e allo stesso tempo di motivazioni inderogabili che ci obbligano a ritornare. Non si lascia la propria routine confortante se non si ha dentro uno stimolo capace di sconvolgerci, pronto a ripeterci, ogni giorno, che il momento è ora. Forse domani sarà troppo tardi. Sono tanti i motivi che lo scorso anno mi hanno spinto a fare la richiesta: imparare bene una lingua straniera, vivere in un altro stato molto diverso dal mio, conoscere nuove persone, diventare ancora più indipendente e studiare in un’università straniera per approcciare lo studio del diritto da un’angolatura più internazionale. Oggi posso dire di aver oltrepassato tutte le mie aspettative e di essermi fatta un regalo unico nella vita. Helsinki non era la mia prima scelta, ma la scoperta della Finlandia è stata decisamente sorprendente. Solitamente si pensa a questo stato come un paese lontano, freddo, terra di renne, distese di boschi e patria di Babbo Natale. In realtà ho trovato un paese moderno e all’avanguardia in cui ogni cosa funziona alla perfezione: dai trasporti ai servizi all’università. Helsinki, infatti, essendo la capitale, è l’emblema di tutto ciò. Capitale mondiale del design del 2012 è una città moderna, razionale, efficiente, silenziosa e, soprattutto nei mesi di luce, è avvolta da un’atmosfera nordica di armonia. Il momento della giornata che più preferivo era tornare a casa a piedi la sera ed osservare tutto ciò che succedeva intorno, con la consapevolezza che prima o poi sarei dovuta ripartire e che avrei dovuto sfruttare ogni singolo secondo a mia disposizione trascorso li. Questa era ormai diventata un’abitudine e con il passare del tempo quello che inizialmente era passeggiare alla scoperta di una nuova città si è trasformato in passeggiare nella mia città, nella mia nuova casa. Ho visto Helsinki cambiare notevolmente a seconda delle stagioni: luminosa fino a notte fonda e allegra nel periodo estivo, tappezzata di ocra e rosso violenti nel periodo autunnale ed infine cupa, malinconica e freddissima in inverno, ma sempre affascinante. La cosa più bella era sicuramente osservare le persone. Anche i finlandesi, infatti, si sono rivelati una scoperta; famosi per essere un popolo freddo e chiuso ho potuto constatare che in realtà sono molto socievoli (in particolare dopo qualche bevuta) e soprattutto sono gentili e disposti ad aiutarti per qualsiasi cosa (basta poco perché ti sorridano e ti salutino con un buffo “moikka”, il tipico saluto finlandese). In Finlandia, per me, è facile vivere, perché lo stato ti è amico, patria del vero welfare. Tutto funziona e per noi italiani ciò non è affatto scontato. Il grande tesoro della Finlandia sono, senza dubbio, i suoi paesaggi naturali incontaminati, belli da togliere il fiato. Ci sono molte tipologie di paesaggi diversi tra loro e pur abitando in città è tutto a distanza di pochi chilometri: mare, laghi, parchi nazionali e appena fuori l’abitato distese infinite di prati e boschi di conifere e larici. Finché le temperature lo hanno permesso è stato bellissimo trascorrere i weekend come i veri finlandesi: uscire all’aria aperta, prendere un traghetto e visitare le decine di isolette che circondano Helsinki oppure fare lunghi percorsi di trekking ricompensando la fatica con pic-nic e barbecue sulle rive di laghi cristallini. La Finlandia inoltre si trova in una posizione strategica, è un trampolino sotteso nei paesi del nord e questo mi ha permesso di poter viaggiare tantissimo in posti che avevo sempre desiderato visitare: Stoccolma, San Pietroburgo, Tallin e soprattutto, il viaggio più emozionante di tutti, la Lapponia. La Lapponia, simbolo della Finlandia, sotto il periodo natalizio è magica e offe la possibilità di vivere esperienze indimenticabili come il giro in motoslitta in notturna, visitare la casa di Babbo Natale tanto sognata quando ero piccola, fare il bagno nell’oceano Artico dopo una tipica sauna finlandese e guidare una slitta trainata da cani aski. Terra di confine della terra stessa, ma avvolgente, fatta di inviti all’introspezione, e di riconciliazioni con il buio. Tutto questo è stato lo sfondo di quattro bellissimi mesi in cui ho potuto vivere momenti indimenticabili con persone provenienti da tutto il mondo, all’inizio sconosciute, ma che oggi definisco veri amici e con cui mi sento ancora oggi quotidianamente. L’Erasmus mi ha insegnato più di tutto, infatti, che non importa il Paese di origine, non importa la lingua o da quanto tempo conosci una persona ma un’amicizia può diventare solida e forte anche in poche settimane. Ciò che conta è la voglia di stare insieme, di conoscersi e di vivere esperienze impreviste senza paura, imprimendole nel cuore. L’Erasmus è il simbolo della nuova vera nostra Europa. Annulla i confini, frutto di storia e politica, e avvicina noi, che alla fine ci esprimiamo in una sola lingua, ci scambiamo ogni giorno foto e video sui social, ci raccontiamo la vita e ci sentiamo compagni di viaggio, davvero. Ad oggi posso dire di sentirmi una fiera cittadina europea, cresciuta, più consapevole e arricchita di tanti momenti e da tante persone che porterò sempre con me. Penso che l’Erasmus sia un’opportunità che ogni studente dovrebbe cogliere perché quello che ti può dare va oltre ogni immaginazione e aspettativa. Per questo consiglio a tutti gli studenti che vogliono partire di fare la richiesta e buttarsi in questa avventura senza paure e timori perché una volta partiti, vi assicuro, non vorrete più tornare!
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