Il mondo è bello perché è vario, e su questo siamo tutti d’accordo. Ma qual’ è il confine tra diversità e stranezza? In Italia abbiamo già cominciato, o stiamo per cominciare, il tour de force di panettoni, torroni, pandori, alberi di Natale, presepi, processioni, capitoni e chi più ne ha più ne metta. In questo periodo dell’anno gli italiani si dividono in due categorie: quelli allegri e pieni di energie perché è da Ferragosto che pensano a come addobbare casa e finalmente possono sfogare tutta la loro creatività in alberi, alberelli e Presepi; e poi quelli che il Grinch, rispetto a loro, l’atmosfera natalizia la ama e vorrebbero solo scappare. In giro per il mondo le tradizioni sono varie, folkloristiche e spesso neanche troppo diverse dalle nostre. In Inghilterra, ad esempio, preparano il Christmas pudding, un dolce che va preparato almeno 48 ore prima da un membro della famiglia e che va mescolato con un mestolo di legno andando da Est verso Ovest, che è la direzione percorsa dai Re Magi. In Francia si prepara un dolce che prende il nome di Buche de Noel, tronchetto di Natale, che, oltre a esse una bomba calorica, non ha particolarità se non quella di far parte della tradizione francofona. In Lapponia tra le 17:00 e le 19:00 del 24 dicembre si fa la Sauna Natalizia, prima della cena e dei grandi festeggiamenti, non male. Ci sono però delle eccezioni, delle usanze che vanno dal divertente, all’inquietante che popoli non così lontani dai nostri hanno. I bambini catalani dal giorno dell’Immacolata al giorno di Natale, “nutrono” di leccornie, ogni notte, un tronco, tenuto nascosto sotto una coperta, come se fosse antropomorfizzato – a volte gli disegnano persino una faccia. Si chiama il Cagatiò e, in occasione delle feste, è al centro della casa, tenuto al caldo con una coperta dai colori vivaci, che ha la funzione di occultare le sue “feci”, ovvero dolciumi e giochi vari che vi vengono nascosti nel periodo in cui viene esposto. I bimbi sono poi invitati a bastonarlo affinché produca, come se fossero escrementi, i doni celati dalla coperta. Spostiamioci in Grecia, dove, sotto Natale, compaiono i Kallikantzaroi, mostri del sottosuolo, tipici della tradizione natalizia greca e cipriota: la leggenda narra che risalgono in superfice nel periodo compreso tra il 25 dicembre e il 6 gennaio. I Kallikantzaroi entrano nelle case, distruggono il mobilio, e rubano le pietanze e i dolci di Natale agli uomini. Esistono, però, modi efficaci per tenerli lontani, come tenere vivo il fuoco nel camino bruciando il ceppo di Natale; oppure appendendo, all’interno del proprio camino una romanticissima mascella di maiale. In Portogallo, invece, esiste una tradizione che prende il nome di Cosnodà. Alla cena di Natale, si apparecchia per le anime dei morti, si offre loro cibo e si crede che ricambieranno portando fortuna per tutto l’anno alle porte. Dove però, per le donne, il Natale rischia di diventare piuttosto stressante e impegnativo, sono i paesi dell’ex-Jugoslavia. La festa della mamma, lì, non si festeggia a maggio, ma pochi giorni prima di Natale. Il modo in cui i bambini rendono omaggio alle loro mamme è da considerarsi quantomeno bizzarro: per avere i regali di Natale sequestrano le loro mamme e le legano per i piedi a una sedia e chiedono loro di pagare il proprio riscatto guadagnandosi la libertà a colpi di regali. Queste sono solo quattro delle stranezze natalizie del mondo e probabilmente non sono neanche le più bizzarre, quindi, cari Grinch italiani che vogliono scappare, sceglietevi bene la destinazione, altrimenti vi conviene stare a casa, sorridere e mangiare.
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