Prendiamo una bella giornata di sole, clima tiepido, di quelli che ti invogliano ad uscire di casa dopo un lungo e freddo inverno. Bene, adesso inseriamoci, per avere uno spettacolo perfetto, uno dei palchi scenici più belli di sempre, quello di Roma, la città eterna. Una Roma che tutti ammirano, piena di monumenti che ci permettono di essere famosi in tutto il mondo. Ma Roma è solo questo? Chi vive in questa splendida città non può negare che essa riservi mille sorprese e non smetta mai di stupire. Una di queste è la recente apertura del Bunker di Mussolini a Villa Torlonia. La Villa, situata sulla Nomentana, non troppo lontano da Porta Pia, racchiude vari edifici, adibiti a musei e mostre, tra cui la famosa Casa delle Civette, e un parco immenso dove in molti vanno a fare jogging e a rilassarsi. Tra il 1925 e il 1943, Giovanni Torlonia Jr. la affittò alla cifra simbolica di una lira a Benito Mussolini, che ci si trasferì con la sua famiglia.Quando la guerra si fece sempre più minacciosa, il duce pensò bene di costruire lì un rifugio dove poter mettere in salvo la sua vita e quella dei suoi familiari durante i bombardamenti.Il primo ambiente scelto fu quello sotto il laghetto del Fucino, nel parco, attrezzato nel 1940 e fatto dotare di doppie porte blindate e di un sistema antigas di filtraggio e rigenerazione dell’aria, che veniva azionato con una manovella. L’illuminazione era a batteria, vi erano un gabinetto, un telefono, la cassetta del pronto soccorso ed un letto.Tuttavia, a causa dello spazio ridotto, la convivenza al suo interno sarebbe stata possibile solo per poco più di cinque ore.Il dittatore decise allora di realizzare un secondo rifugio, più funzionale, all’interno dello stesso Casino Nobile, che fu utilizzato dal 1942 al 1943. Mussolini fece poi scavare sotto il piazzale antistante al Casino un bunker, ad una profondità di più di 6 metri, con una pianta a forma di croce e galleria a sezione circolare, il tutto coperto da uno strato di cemento spesso quattro metri. Tuttavia i lavori di rifinitura, come il sistema di aerazione, non furono terminati a causa delle difficoltà incontrate durante lo scavo, dovute ad un territorio poco adatto per sostenere tutta la struttura, ma soprattutto per via dell’arresto improvviso di Mussolini.La visita di questi siti, oggi totalmente ristrutturati, è arricchita anche da dei pannelli illustrativi che aiutano i visitatori a comprendere meglio una delle mille facce del ventennio fascista. Inoltre, vi sono riproduzioni degli oggetti che erano stati posti lì da Mussolini o dai suoi familiari, oltre ad un apparecchio radio che riproduce il messaggio di annuncio della caduta del dittatore. Un lavoro di ristrutturazione che ha permesso di valorizzare un altro angolo di Roma, di mettere in luce aspetti nascosti di un’epoca fatta di dolori, guerre e distruzioni che dovrebbero non ripetersi mai. Quale occasione migliore, dunque, per imparare qualcosa e scoprire un altro angolo della città eterna? Roma infatti non è solo rovine, non è solo passato, ma è storia che vive e della quale noi siamo parte.
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