Salgo la scalinata, ovviamente spingo al posto di tirare, mostro ad una signorina tutte le tessere tra cui quella del Conad per usufruire della riduzione e non capisco in base a quale ci sono riuscita (non è specificato neanche sul sito), una guardia mi controlla il biglietto, scambio di sorrisi nella speranza che mi concederà di fare qualche foto ma ovviamente mi redarguirà dopo aver scattato la prima. Sono al Palazzo delle Esposizioni in Via Nazionale a Roma, dove dal 30 aprile al 15 settembre sarà esposto Dopo il diluvio di David LaChapelle, fotografo, artista pop, surrealista e regista statunitense. Fu grazie ad Andy Warhol che ottenne il suo primo incarico professionale fotografico per Interview Magazine, ora lavora con star del calibro di Madonna e Angelina Jolie e politici tra i quali Hillary Clinton. Eclettico, polemico, provocatorio, quasi profetico: nel 2008 quando si iniziava ad intravedere la grande recessione produsse delle grandi banconote in negativo, ispirate al lavoro del suo grande maestro ed esposte al primo piano del Palazzo. Negative Currency: One Dollar Bill used as Negative Ma andiamo con ordine, entrati nell’ampia sala circolare l’attenzione è subito attratta da Deluge questa grande tela sviluppata orizzontalmente ispirata all’affresco nella Cappella Sistina di Michelangelo, chiaramente rivisitato in chiave contemporanea. L’insegna del Burger King, quella di Gucci, le automobili, i segnali stradali, tutte le conquiste del progresso sono andate distrutte e ciò che resta è la solidarietà umana. Percepisco la sensazione che mi accompagnerà per tutta la mostra che se non ci fosse quel carrello in mezzo, apparentemente senza nessuna utilità estetica o valore simbolico, il tutto non funzionerebbe: un piccolo dettaglio dona armonia al caos dopo il diluvio. Deluge Tra una rampa di scale e l’altra la visione è Rape of Africa , ”lo stupro dell’Africa”. Uno squarcio di deserto che sta per essere deturpato da una gru si intravede dietro il nido di riposo dell’occidentale, soddisfatto di aver ”adempito” alla sua missione civilizzatrice ovvero football e armi per oro, donne e materie prime. Rape of Africa La mostra prosegue al primo piano con Negative Currencies a cui si accennava prima e Car Crash, modelli tridimensionali di cartone raffiguranti delle auto distrutte. The Crash: Intelligent Decadance Apprendo dalla descrizione che esse rappresentano la sensualità, essendo le automobili il soggetto più ripreso dopo il sesso: continuo a non avvertire il sex appeal dell’opera e vado avanti. Noto che non tutti si soffermano sulla descrizione e capita che mentre io sto leggendo la didascalia di Black Friday at Mall of The Apocalypse che propone come parola chiave “superficialità”, un uomo con una mano sul mento e l’altra sul gomito dice “profondità” a sua moglie. E se ne va. Black Friday at Mall of the Apocalypse E ancora la serie Still Life dove Bush, DiCaprio, Cameron Diaz e tanti altri sono cere dilaniate e il cui unico sentimento umano che riesce a trapelare è la sofferenza. Still Life: Cameron Diaz Gas station e Land scape denunciano l’inadeguatezza dei combustibili e delle nostre industrie e la loro incompatibilità con la natura. Nella prima serie Lachapelle proietta le stazioni di rifornimento nel futuro immaginando che l’uomo si chiederà a cosa potessero servire. In Land scape sono immortalati modellini di industrie costruite con materiali come cannucce e bottiglie: il procedimento che ha portato alla sua realizzazione è testimoniato da un video proiettato in una piccola stanza. Gas station Land Scape: Luna Park Per completezza devo anticiparvi che troverete Gesù in un’ultima cena con una gang di ragazzi di colore, una donna travolta da un hamburger gigante, Micheal Jackson al posto di Gesù in una rivisitata -azzarderei blasfema- Pietà, e tanto altro ancora. Ergo: portatevi appresso tutte le tessere, leggete sempre le descrizioni (non c’è il sorriso della Gioconda da interpretare, i messaggi sono abbastanza mirati e univoci) e godetevi la mostra!
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