Una caratteristica che ha sempre portato il pubblico ad amare i film di Tim Burton è il fatto che ogni sua pellicola porta la sua firma indelebile dalla prima all’ultima inquadratura: ambientazioni fiabesche e gotiche, i protagonisti incarnati da personaggi stravaganti che si trovano a fronteggiare problemi quali la solitudine e l’emarginazione, queste caratteristiche sono quelle che rendono i film di Burton senza ombra di dubbio suoi, e i personaggi indubbiamente frutto della sua mente da sognatore fuori dagli schemi. Purtroppo gli ultimi lavori del regista americano, quali ‘Big Eyes’, ‘Dark Shadow’ e i due ‘Alice in Wonderland’ avevano lasciato gli amanti del vero Burton a bocca asciutta, quasi preoccupati che questa nuova ricerca di uno stile diverso ma affine, lo avesse portato a perdere di vista se stesso con un inevitabile fatica ad infondere negli spettatori quelle tipiche sensazioni caratteristiche che sono parte integrante delle sue pellicole. Burton, però, non si arrende, come potrebbe dopo capolavori come ‘Sweeney Todd’, e nel 2016 torna nelle sale cinematografiche con il film: ‘Miss Peregrine-La casa dei ragazzi speciali’. Storia, quella di Miss Peregrine, tipicamente burtoniana che racconta le avventure di Jake (Asa Butterfield), adolescente di Miami caratterizzato da due grandi, quanto malinconici occhi blu. La morte del nonno e la velata consapevolezza che ha Jake di non appartenere al mondo “normale” lo spinge in una piccola isola del Galles alla ricerca di un gruppo di bambini dai talenti speciali che vivono in una casa diretta da una misteriosa direttrice, Miss Peregrin ( Eva Green). L’incontro con una bambina di nome Emma,cattivi che si fingono buoni, mostri mangia occhi, portali temporali sono solo alcuni degli elementi presenti nel film di Burton e che cambieranno per sempre la vita di Jake. Nell’insieme è un film gradevole con caratteristiche originali che nonostante la quantità di colpi di scena riesce comunque a presentarsi allo spettatore con una certa linearità conducendolo a un finale che non lascia niente di non detto o in sospeso. Ciò che col tempo pare stia tristemente venendo meno sono però le atmosfere, quella fiamma che rendeva i film di Burton tali che pare si stia spegnendo a poco a poco. E’ così che il regista in mancanza dei suoi punti di riferimento ai quali aggrapparsi si affida a una sorta di usato garantito dando vita a un cliché cinematografico senza infamia e senza lode. E’ una situazione complicata nella quale incappano solo quei cineasti che hanno lasciato un segno, e Tim Burton è senza ombra di dubbio uno di questi. Miss Peregrin, purtroppo, non rappresenta ancora la risposta che il regista stava cercando per riuscire a ritrovare dentro di se ciò che rendeva egli stesso un ‘bambino speciale’ e di cui noi non possiamo far altro che aspettare il ritorno.
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