Il potere è difficile da definire. C’è chi dopo averlo avuto lo ha ripudiato e chi non può farne a meno. L’unica cosa di cui si può essere sicuri è che ha una sua attrattiva e non ammanta solo chi lo detiene ma investe tutti coloro che non ce l’hanno. E’ curioso che l’unica maniera per ottenere il potere, in un paese liberal-democratico come il nostro, è irretire chi non ce l’ha. Già, perché senza legittimazione, in Italia, il potere non lo puoi conservare (per fortuna). Ed è qui che si compiono i sacrifici! Non sempre è possibile essere coerenti con i propri valori in politica, ma si possono sigillare i più preziosi condividendone alcuni con gli altri. La politica è così e anche se a volte si fanno scelte di convenienza, questo è il prezzo del pluralismo, che ci è così caro quando siamo noi la voce fuori dal coro e così fastidioso quando sono gli altri a pensarla diversamente da noi. Ma ora, perché alcuni politici, che si vantano di essere integri e incorruttibili, vanno sempre contro corrente senza nemmeno fare lo sforzo di accordarsi per il bene dei cittadini? Strano ma vero, chi fa compromessi non è forte, chi si accorda con il “nemico” non merita il nostro rispetto, poco importa quale sia la sostanza dell’argomento. Chi invece si erge sopra la massa, chi si batte (non importa per cosa) in una irrealistica perenne battaglia contro coloro che soggiogano chi il potere non ce l’ha, è visto con ammirazione, un sentimento che viene dalla “pancia”. Siamo certi: lui si sta battendo per noi. E’ proprio grazie alla teatralità della farsa che le emozioni tradiscono gli elettori, che per mancanza di interesse o per scarsa fiducia si informano soltanto sulle parole tracotanti di chi il suo mestiere lo fa bene (non la politica). Però anche a questi uomini è richiesto un sacrificio: non si possono permettere il lusso di avere un’opinione vera (come la aveva l’opposizione di un tempo) a causa della loro natura liquida che si riversa sulle inquietudini, sui dubbi e sulle false coscienze di molti cittadini. L’unico modo di acquistare voti fa leva sulla capacità di insidiare chi un’opinione non ce l’ha ancora e questa forza è e sarà considerevole fin tanto che ci saranno coloro che non credono nella politica. La vera opinione di questi leader, se esiste, non si conosce: probabilmente non coincide con la condotta di partito e sicuramente non segue lo spirito degli elettori come una canna al vento. Ma in fondo non è questo che interessa, ma il potere… quelli che il potere non l’hanno mai voluto.
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