oto per aver avviato una delle più celebri avanguardie artistiche come il Cubismo, Picasso mostra la personalità di un artista completo e ricorre, durante la sua carriera, ad una molteplicità di tecniche e stili. In occasione del centenario dalla visita in Italia, le Scuderie del Quirinale ospitano le opere del pittore spagnolo nel decennio che va dal 1915 al 1925. Sono gli anni di transizione dalla travagliata esperienza del cubismo come ricerca della scomposizione e della frammentazione dell’immagine in maniera quasi ossessiva, verso l’armonia racchiusa nella linearità dell’arte classica. Esempi di questo slancio artistico sono “Ritratto di Olga in poltrona”, ballerina della compagnia del balletto russo nonché moglie di Picasso la cui bellezza dei tratti e solennità della posa permeano l’opera, oppure ancora “Arlecchino con specchio”, maschera del teatro partenopeo che costituisce una sorta di alter ego dell’artista. Ne “Il flauto di Pan” è racchiusa invece la monumentalità delle statue greche e la compostezza di giovani uomini che si erigono su uno sfondo bidimensionale. Ma l’opera più notevole di tale esperienza è “Due donne che corrono sulla spiaggia”, un dipinto che, seppur di piccole dimensioni, esprime benissimo i contrasti della sua pittura. La scena coglie due donne dall’aspetto possente nell’atto della corsa, con i capelli al vento e gli abiti che aderiscono alle linee movimentate dei corpi, conferendo un prepotente senso di dinamismo. Il fascino esercitato da due delle maggiori capitali del Classicismo quali Roma e Napoli, fece affiorare il desiderio di un brusco ritorno all’ordine dove i soggetti inseriti in una cornice scarna emergono per la cura dei particolari ed il significato introspettivo della scena. Si tratta di un’esposizione che arricchisce lo spettatore della conoscenza sull’artista attraverso un focus sulle sue maggiori opere. Queste, isolandosi dalla dirompente espressività del cubismo, esaltano a pieno la duttilità e genialità di uno dei più grandi maestri del ‘900. Flaminia Bonanno