“C’era una volta…”, l’inizio di tutte le favole che si rispettino, quelle che siamo stati abituati ad ascoltare fin da bambini. Me lo immagino più o meno così l’inizio di questa storia, di questa bella favola Rossoblù. E contrariamente a quello che si possa pensare, questa storia non riguarda solo una squadra, perché ieri sera è stata scritta la storia di una squadra, di una città e, perché no, di un popolo intero: si parla, ovviamente, del Crotone Football Club. Per questa gente tutto inizia ad agosto, la vigilia di ferragosto ha in programma un regalo niente male per tutti i tifosi intenti, di sicuro, a preparare la nottata di vacanza. Il terzo turno di Coppa Italia è solo l’ennesimo scontro d’agosto, la seconda partita ufficiale in cinque giorni (dopo la vittoria nel primo turno contro la Feralpisalò) che sa tanto di amichevole, in una data certamente scomoda e che spesso provoca più fastidio che altro. In Calabria arriva la Ternana, ospite decisamente alla portata, che i Rossoblù liquidano con un 1-0 abbastanza avaro di emozioni ed un po’ troppo nervoso. “Buona la prima”, tuona Ivan Juric, l’allenatore dei Calabresi, “adesso pensiamo al futuro in campionato ed in coppa”. Già, il futuro. Sono passati, ormai, quasi quattro mesi. Il Crotone è cresciuto, gioca un gran calcio, e adesso è secondo in campionato alle spalle di un Cagliari praticamente fuori concorso, ma soprattutto è al quarto turno di Coppa Italia. Ecco, immediatamente dopo la partita, mentre tutti i giocatori raccattavano in fretta i propri effetti personali per partire il più velocemente possibile verso altri lidi, e stavolta in senso letterale, immagino Juric piombare nello spogliatoio con quel suo fare un po’ arcigno ed il parlare a mezzabocca: “Il 16 mattina riprendiamo gli allenamenti. Ah…la prossima in Coppa è a San Siro col Milan! Buona serata.”. Appena i tifosi captano la notizia inizia la festa: il Crotone giocherà per la prima volta nella sua storia a San Siro contro il Milan, che non sarà nel suo miglior momento storico, ma è comunque il Milan. Parte un avvicinamento lungo quasi quattro mesi, rimediare un biglietto non sarà difficile vista la scarsa affluenza in Coppa, vengono mobilitati tutti gli emigrati calabresi che popolano Nord Italia, Svizzera, Belgio, Francia e Germania (e, per esperienza personale, vi assicuro che sono davvero tanti), si pianificano viaggi della speranza, si organizza la partenza con zii e cugini fino al quarto grado, ma la parola d’ordine è una e una sola: esserci! E loro ci sono stati, eccome se ci sono stati: oltre 5000 tifosi hanno invaso pacificamente Milano e riempito un intero settore dello stadio a loro dedicato. Sui due lati dello stadio campeggiavano i due striscioni e per una sera San Siro ha avuto due curve sud. Mi sento di dire che in questo determinato momento storico nessuna società Italiana può cullarsi di essere al sicuro e finanziariamente stabile sul lunghissimo periodo. Nessuno sa cosa succederà al Crotone, e se alla fine di questa annata già straordinaria raggiungerà un ulteriore traguardo storico, ma di sicuro penso che in un futuro nemmeno tanto lontano ci sarà una generazione di tifosi, di padri, di nonni, che racconterà ai figli e ai nipoti di quella volta che Crotone ha invaso San Siro, di quella volta che gli squali hanno tenuto testa ad una grande storica del nostro Calcio costringendola ai supplementari, di quella volta che Crotone, nonostante tutto, ha vinto. “C’era una volta una squadra meravigliosa che da queste parti non si era mai vista, della quale tutti eravamo perdutamente innamorati”. Io la mia favola la inizierei così, perché per una sera anch’io mi sono affezionato al Crotone, e credo non esista lieto fine migliore per questa splendida favola Rossoblù.
Calcio and Mondo Sport and Mondo Sport and Sport2 dicembre 2015 Una favola Rossoblù La splendida favola Rossoblù del Crotone di Juric