Era la migliore notte di calcio per omaggiare l’appena scomparsa stella olandese del Barcellona Johan Cruyff. Il Clàsico dei classici di questo sport non è stato da meno, seguitissimo sia in Spagna che nel resto d’Europa. Purtroppo per i Blaugrana, spreconi già nel primo tempo con un goal sbagliato a porta vuota da Luis Suarez su assist di Neymar Jr, hanno avuto la meglio la tenacia e il cinismo dei galacticos di Zinedine Zidane, allenatore esordiente nella panchina del Real Madrid contro il Barcellona, ma trionfatore dopo anni a secco. Da più di otto anni i madridisti non vincevano in Liga contro il Barcellona al Camp Nou, dai tempi di Martin Schulz, ma un primo tempo passivo è stato compensato da una grande prestazione nella ripresa. A parte l’assenza di Varane tra le fila del Real, entrambe le squadre erano al completo, con Luis Enrique pronto a far giocare i suoi con la solita pressione e costanza offensiva sin dal primo minuto. Le occasioni sono state molte e la foga agonistica ha condizionato il match già nelle prime fasi di gioco. Quattro ammoniti nei soli primi venti minuti, ma la prima marcatura, un cinico Gerard Piqué su calcio d’angolo, ha portato in vantaggio i catalani solo al 56′. Da quel momento, un Real che era sembrato troppo remissivo, mosso dall’orgoglio è stato trascinato prima dalla rovesciata di Karim Benzema in piena area di rigore pareggiando i conti al 63′, poi da un tiro diagonale di Cristiano Ronaldo all’85’ per decretare l’1-2 finale. Come al solito tanto spettacolo in un Camp Nou stracolmo, nonostante i suoi 98mila posti di capienza e dove nella tribuna d’onore sedevano fianco a fianco il presidente della Generalitat de Barcelona Charles Puidgemont e il presidente madridista Florentino Pérez. Se dunque da una parte è stato toccante l’applauso unisono di tutto lo stadio, sia per parte madridista che catalana, a Johan Cruyff al 14′, il minuto che rispecchia il numero che il campione olandese ha sempre indossato, dal’altra parte è prevalsa la determinazione degli uomini di Zidane nel portare a casa tre punti preziosissimi. Ora il Real è a sei lunghezze dai rivali, forse non basterà questa vittoria nello scontro diretto per riaprire la Liga, ma sicuramente è un bel quantitativo di pressione in più per la capolista che avrebbe potuto chiudere i conti già ieri sera. A livello arbitrale, esordio della terna nel Clàsico, un rigore/ calcio di punizione dal limite al 24′ non visto, a seguito di un contrasto di Sergio Ramos su sua maestà Lionel Messi e un goal regolare di Gareth Bale di testa annullato all’80’. Infine, proprio facendo riferimento a Ramos, c’è stata per lui la quarta espulsione in uno scontro diretto con il Barça, la sedicesima in questa stagione di Liga. Così, seguire El Clàsico rimane sempre una delle emozioni più vive del calcio moderno, considerati lo strapotere e la rivalità presenti tra i due super club. Dopo diversi anni di dominio blaugrana questo incontro ha invece rispolverato un po’ di gloria madridista, a dispetto purtroppo di tanti sostenitori barcellonesi che speravano in un altro trionfo nella notte di Cruyff. La palla è quasi sempre stata tra le fila catalane anche questa volta, ma il Real ne ha concretizzato maggiormente il possesso, dando un forte segnale per il finale di stagione, almeno a livello psicologico. @LolloNicolao
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