È tornato! L’Imperatore è tornato. Dopo tre anni e mezzo Adriano Leite Riberio torna a calcare il manto verde del campo da calcio e lo fa con la maglia del Miami United, squadra statunitense che milita nella National Premier Soccer League, la quarta divisione del calcio statunitense ovvero l’equivalente della nostra Serie D. Poco importa che nella partita di presentazione lo United sia uscito sconfitto con un sonoro 0 – 5 contro i rivali cittadini del Miami Fusion, l’importante è stato il ritorno in campo di uno dei migliori centravanti degli ultimi quindici anni. Una carriera tanto strepitosa quanto breve quella del goleador di Rio de Janeiro: cresciuto come terzino nelle giovanili del Flamengo, ha esordito in prima squadra nel 2000 collezionando al primo anno 10 centri in 24 partite giocate. Una media-gol superiore a molti attaccanti più navigati del diciottenne brasiliano che gli consente di attirare immediatamente l’attenzione dei club più blasonati d’Europa. Sarà l’Inter ad assicurarsi le prestazioni di Adriano per la stagione successiva per poi girarlo, durante la sessione invernale del calcio mercato, alla Fiorentina in prestito dopo aver collezionato otto presenze e un gol importantissimo per la vittoria dei nero-azzurri contro il Venezia. In viola supererà definitivamente l’impatto con la Serie A, ma è con la maglia del Parma, dove approda nel 2002 in comproprietà con l’Inter, che avverrà la sua consacrazione nella massima serie italiana. Ventitré gol in trentasette partite gli consentono, in coppia con Adrian Mutu, di trascinare gli emiliani fino al quinto posto in campionato e alla qualificazione in Coppa Uefa. Ormai è pronto per qualcosa di grande. Rientra all’Inter e dal 2004 al 2008 l’Imperatore trascinerà i nero-azzurri grazie al suo fiuto per il gol, forza fisica e un sinistro micidiale. Oltre a quella interista arriverà pure la maglia della Seleçao. Sono però i rumors fuori dal terreno di gioco a rendere questa storia meno favola. Alcol, festini, una vita sregolata e soprattutto depressione. L’Imperatore si perde. Ad appena 26 anni l’Imperatore decide di tornare in Brasile per ritrovarsi, prestito di sei mesi al San Paolo. Ma non basta. L’anno successivo, rientrato alla base, passerà più tempo in panchina che in campo e a fine stagione dirà addio all’Inter per sempre. In patria sembra ritrovarsi, il Flamengo lo pone al centro del suo progetto e con la squadra carioca pare davvero che l’Imperatore sia risorto. Tanto da convincere la Roma a richiamarlo in Italia l’anno successivo. Si rivelerà un flop totale; cinque presenze e zero gol numerosi infortuni e una patente ritirata, in Brasile, per guida in stato di ebbrezza. La risoluzione del contratto sembra l’unica strada per il ritorno ancora una volta nella terra della samba. Una nuova occasione gli viene concessa dal Corinthias con il quale si laurea campione del Brasile nel 2012. Subito dopo il suo contratto verrà reciso. Troppi gli infortuni, poche le presenze e ancor meno i gol rispetto alla mole di gossip e fisica dell’Imperatore di Rio il quale vantava in quegli anni uno stato di forma tutt’altro che invidiabile. Inizia il suo periodo di inattvità che lo vedrà alternare ancora episodi di gossip con tentativi di ritorno in campo. Prima il Flamengo e poi l’Atlético Paranaense proveranno a dargli fiducia senza però essere ricambiati adeguatamente. Poi finalmente il 29 Gennaio 2016 la chiamata ufficiale del club di Miami, il tempo di rimettersi in forma e il primo Maggio esordisce. La voglia di tornare in campo, a fare quello per cui è nato e per cui tutti gli amanti del calcio lo adorano alla fine è stata più forte di tutto. Non sarà di certo una favola ma non è detto che per l’Imperatore non possa esserci un lieto fine.
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