Con i mondiali di nuoto in vasca corta ormai alle spalle, è già tempo di rimettersi al lavoro in vista dei mondiali in lunga di questa estate, a Kazan.
Prima però, è bene tracciare un bilancio di ciò che è successo nell’edizione appena trascorsa.

Sicuramente è stato un mondiale che non è passato inosservato, per via dei risultati ottenuti da alcuni atleti. La notizia di tempi limite annientati e poi riscritti, sarà arrivata anche oltre oceano, lì dove metà squadra a stelle e strisce è rimasta.

Cinque giorni di gara impegnativi, vista l’introduzione delle staffette 4×50.
Ci si chiede se così facendo non siano troppe le staffette presenti nel programma, rispetto al numero di gare individuali e considerando la presenza delle classiche 4×100 e 4×200 stile. Chissà che il futuro non ci riservi anche la staffetta 4×200 misti…
Spettacolo e divertimento sarebbero garantiti, ma servirebbero due mondiali, uno dedicato esclusivamente alle staffette e l’altro alle gare individuali.

Gare intense e finali ad altissimo livello, per un mix che dà ancora più prestigio a chi è stato in grado di vincere il titolo di campione. In campo individuale le donne portano a casa 10 WR (world record) contro i 4 degli uomini.

Come atteso, due atleti si sono imposti più di altri, diventando l’uomo e la donna dei campionati. Il riconoscimento  si assegna al termine di ogni manifestazione mondiale, ai due atleti che hanno nuotato le migliori prestazioni durante il corso dell’evento.
Già intitolati dalla FINA “Best Swimmers in 2014”, Katinka Hosszu e Chad Le Clos si confermano essere gli atleti del momento.

La Hosszu è la vincitrice per il terzo anno consecutivo della Coppa del mondo, ha conquistato fino ad ora e solo in questa competizione 122 medaglie d’oro, diventando l’atleta più vincente di tutti i tempi in questa competizione.
Nonostante i notevoli traguardi raggiunti, il suo obiettivo rimane quello di vincere una medaglia alle Olimpiadi, dopo 3 edizioni dei Giochi in cui è rimasta a secco.

La magiara ai mondiali di Doha ha iniziato perdendo: prima i 200 delfino, vinti da Mireia Belmonte con storico primato di 1.59.61, poi i 400 misti in cui la spagnola vince ancora e sigla il secondo WR in 4.19.86, abbattendo il muro dei 4.20. Inoltre la Hosszu rinuncia ai 400 stile dove la Belmonte vince il suo quarto oro dopo aver siglato 2 WR e ottenuto la vittoria negli 800 stile.
Al terzo giorno l’ungherese vince però 100 e 200 dorso nuotando 2 WR, di cui quello nei 200 dorso con il crono di 1.59.23, diventando la prima donna a nuotare sotto i 2 minuti in questa gara. Anche nei 100 misti vince con record del mondo. Ultima fatica è la vittoria nei 200 misti con WR 2.01.86, e così altro muro abbattuto per prima, quello dei 2.02 in questa distanza.
Il tutto per un bottino di: 4 ori e 4 WR, 3 argenti e 1 bronzo e la magiara diventa la prima donna di sempre ad aver vinto il maggior numero di medaglie, otto, in un’unica edizione dei mondiali. Et voilà, il record di Ryan Lochte è eguagliato.

Chad Le Clos, sudafricano classe 1992, dopo aver battuto Michael Phelps nei 200 delfino all’Olimpiade di Londra, non si ferma più. Vincitore della Coppa del mondo nel 2011, 2013 e 2014, in Qatar è il primo nella storia, capace di centrare la tripletta nel delfino vincendo: 50, 100 e 200 e 200 stile per un totale di 4 ori e un WR nei 100 delfino.

Archiviato il capitolo Doha, se ne apre uno nuovo. Questa volta attenzione ai promettenti Mitchell James Larkin, Daiya Seto e Adam Peaty che in vista della prossima rassegna iridata faranno sicuramente bene.