Sono ormai finiti i mondiali di nuoto di Doha, ricchi di colpi di scena (leggi http://www.360giornaleluiss.it/sport/10_12_2014/sul-tetto-del-mondo/di Diana Sarti) ed è perciò arrivato il momento di tirare le somme e dare un giudizio alla nostra nazionale: quali aspettative si sono realizzate? Quali le sorprese? “Tuffandoci” nei risultati ci rendiamo subito conto che non ha così entusiasmato il settore femminile di cui l’ emblema è la sconfitta della Divina Pellegrini che, agonisticamente parlando, ha deluso tutte le aspettative. Perché il tempo conseguito a Massarosa nella sua gara,1’ 52” 80, faceva prevedere un mondiale emozionante. E invece quest’anno Federica ci stupisce in negativo. Non si pensa però al fuori forma perchè, più che dare segni di stanchezza e cedimento, la tigre del nuoto italiano sembra non aver minimamente accennato ad accelerare e reagire all’attacco delle avversarie, negandosi addirittura il famoso sprint finale che, se per le altre rappresenta il momento più difficile, per lei è sempre stato esaltazione pura. Eppure stavolta della sua grinta abituale nessuna traccia e dietro al profilo deluso dell’ atleta si affaccia l’ombra della paura, la stessa già combattuta anni fa . Non avrà forse ceduto alla troppa pressione? Prestazioni altisonanti per le altre atlete, fatta eccezione per la freccia italiana , Erika Ferraioli. Frantuma i vecchissimi record italiani di 50 e 100 stile, il primo risalente addirittura al 2006 ,posizionandosi ai vertici mondiali della velocità. L’Italia nutre grande speranze per quest’ atleta e non possiamo che esserne fieri. Tutt’ altra storia per i maschietti! Il cuore manca ancora i colpi al ricordo di un 50 stile stravolgente, che vede lui, il Bomber, Marco Orsi, a strappare il podio ai mostri della velocità mondiale. Secondo posto per l’italiano, davanti a nomi come Cesar Cielo e Vladimir Morozov, rispettivamente campione olimpico e ex primatista mondiale della distanza. Riesce a far meglio solo il francese Manoudou, irraggiungibile nei suoi anni più ricchi di soddisfazioni agonistiche. Sembra incredibile che proprio lui, Marco, ragazzo della porta accanto dal fisico mastodontico, possa essere lì, con tanto di record italiano, tra i migliori dei migliori . Paradossalmente ,se la velocità maschile ha raggiunto livelli incredibili, non è stato da meno il mezzofondo. Record della manifestazione, record europeo e metallo più pregiato per il modenese Gregorio Paltrinieri!!! Greg infatti non si smentisce e la sua nuotata agile e scattante ha la meglio anche stavolta , dominando la gara dalla prima all’ ultima vasca e rendendolo il mezzofondista più forte al mondo. Oggi sono loro l’orgoglio dell’ Italia intera, questi due ragazzi tanto diversi ,ma tanto simili nel regalarci le emozioni e i brividi più belli . Ora, a fine gare, riprendendo il nostro ruolo di spettatori, riflettiamo sul come la competizione spinga l’uomo a superarsi, percepiamo cosa significhi trasformare un sogno in realtà, vediamo realizzare quello che per molti di questi campioni, che lo sono indifferentemente dai risultati, sembrava impossibile. Tutti loro sono vincitori, non tanto per aver accumulato medaglie su medaglie, quanto per averci messo il cuore. Cuore che vediamo sciogliersi teneramente negli occhi di ognuno di loro sotto forma di lacrime diverse, fatte di tristezza e di delusione, di gioia e di rivincita, ma soprattutto, fatte di passione.