Fatale terra d’Irlanda

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    Gli appassionati di rugby a tinte verdi, bianco, rosse hanno vissuto la più brutta performance dell’era Brunel nel week-end di Sei Nazioni appena trascorso. Nonostante un Irlanda opaca a tratti, il risultato finale è da brividi per l’Italia: 59-15. 9 mete a 2.

    I padroni di casa, segnati da un cammino identico al nostro in questo championship, hanno sfruttato il match per riacquistare convinzione nei propri mezzi. Gli irlandesi sono stati cinici nel convertire in punti a proprio favore ogni singolo errore degli avversari. Non è stato però proprio tutto rose e fiori: i loro problemi nell’organizzazione dei reparti e nell’efficacia offensiva dei raggruppamenti sono venuti a galla in diversi frangenti. Pur non attraversando un periodo fortunato a livello fisico, Sexton ha comunque messo a referto 10 punti con 3 trasformazioni e 1 punizione in 50 minuti di gioco. Un vero peccato non vedere un campione del genere dare il meglio di sé. Nella corsa al man of the match ad avere la meglio tra Zebo e Ryan, i più concreti, è stato il secondo.

    La partita dell’Italia si può riassumere in due immagini: la facilità del XV del trifoglio al 15′ nel crearsi spazio con due raccogli e vai assistiti a ridosso della nostra linea di meta e successivamente segnare una marcatura, facendoci sembrare letteralmente impotenti sul piano fisico e dell’aggressività. La totale assenza difensiva poi in occasione del coast-to-coast, nel finale di primo tempo, iniziato da Zebo e portato a termine da Heaslip, dove la difesa nell’1 vs 1 è stata imbarazzante come mai prima d’ora in questo Sei Nazioni. Questo per sottolineare come difensivamente abbiamo fatto acqua da tutte le parti. Placcaggi passivi e mancanza di grinta ci hanno condannato. Troppo sterili inoltre gli attacchi alla linea del vantaggio quando la difesa irlandese è salita di intensità. Le note positive della giornata per quel che riguarda la linea verde sono la prova senza paura dei debuttanti Lucchese, Ceccarelli e Fabiani negli ultimi 20 minuti di gioco e la crescente confidenza di Campagnaro con la propria fisicità.

    Nel prossimo ed ultimo turno contro il Galles dobbiamo realisticamente sperare di limitare i danni.

    Avanti Azzurri.