È successo. È successo l’impossibile. Le imprecazioni dei bookmakers si sentono da ogni posizione del globo terraqueo,la statistica ha mostrato le sue falle e questo è il risultato. Holly Holm è la nuova campionessa dei pesi Bantam UFC193. Chi non è un seguace delle Mixed Martial Arts non vedrà nulla di strano in tutto ciò,ma chi ne ha un’infarinatura generale saprà che il titolo fino a meno di 24 ore fa era nelle mani di una certa Ronda “Rowdy” Rousey che potremmo definire l’elemento più dominante del suo sport con una serie di 12 incontri vinti,la durata dei quali non supera complessivamente la mezz’ora. Si, avete letto bene,infatti in ben 11 incontri su 12 la vittoria è giunta durante il primo round,soltanto Miesha Tate è riuscita a trascinarla fino al terzo round in occasione del suo tentativo di rivincita,impresa che la consacrò come sua nemesi anche se sconfitta. La storia dietro questa UFC193, ma sopratutto le reazioni degli addetti ai lavori e dei fans se riesaminate ora strappano più di un sorriso. Poco prima dell’annuncio della nuova avversaria, chiunque fosse dotato di connessione internet, profetizzava l’incontro del secolo Rousey – Cyborg, altri invocavano a gran voce la terza sfida contro la Tate. Tutti smentiti. Il leader della UFC Dana White dichiara a sorpresa che l’avversario di Capitan Marvel sarà l’ex campionessa mondiale di kickboxing Holly Holm. Gelo. Scandalo. La Grande Mentira. Gli Haters si stracciano le vesti e gridano alla liaison tra il dirigente e la combattente, c’è chi afferma che l’avversaria designata sia un semplice agnello da mandare al macello contro la tigre,chi invece inizia a festeggiare in anticipo il ritiro da imbattuta della californiana. Tutto questo com’è stato affrontato dalla sfidante? Silenzio e duro lavoro : la “novellina” infatti dopo esser stata bistrattata dall’opinione pubblica ha affrontato l’incontro senza la pressione che grava sui predestinati, mentre Rowdy faceva interviste,partecipava in film e si prestava come modella sportiva l’altra lavorava in sordina, non un proclamo, non una dichiarazione,anche perché visti i precedenti (Cat Zingano e Bethe Correia che provocavano e la insultavano davanti ai microfoni sono finite K.O. rispettivamente in 14 e 34 secondi) non sarebbe stata la mossa più azzeccata. Quello di sabato notte è stato uno scontro tra due discipline, ed è lì che si sono scoperti i punti deboli dell’invincibile Ronda: da un lato l’armbar micidiale che ha sancito la fine di moltissimi incontri dell’ex Judoka Olimpica contro l’esperienza che “The preacher’s daughter” di Albuquerque ha accumulato nella sua precedente carriera nella lotta in piedi. L’incontro comincia, entrambe entrano imbattute all’Etihad Stadium di Melbourne,ognuna sfrutta i suoi punti di forza ma si vede come i jab rapidi e il lavoro di piede in orizzontale confondono la judoka che riesce a stento a clinchare la 34enne senza però metterla mai seriamente in difficoltà. È confusa e disorientata, è la prima volta che non viene sfidata nel suo campo; qualche calcio diagonale più tardi e finisce il primo round. Per la seconda volta in tutta la sua carriera la 28enne americana si trascina fino al secondo round, per la prima volta in assoluto ha nettamente perso il primo, basta guardarla in volto per capire che il meccanismo si è rotto, è un toro ferito. L’andazzo del secondo round è citofonato,il risultato è però ancora un’incognita. O la va o la spacca. Suona la campana una seconda volta, Ronda è più cattiva, più spregiudicata ma la Holm rispolvera le tradizioni latine della sua terra e dopo aver impersonato la Picadora indebolendo l’avversaria adesso sventola il drappo rosso del matador: schivate su schivate, jab ed headkicks segnano anche la seconda ripresa fino al momento emblematico. È proprio quando una schivata bassa la manda prima a vuoto e poi a terra che si raggiunge il momentum, un paio di colpi la mantengono a distanza fino a farla girare dall’altro lato e infine accade. Come il concittadino fittizio della neo campionessa Walter White sappiamo che il momento della fine è vicino, non riusciamo ad immaginarcelo, è un finale di stagione citofonato che ci lascia comunque un po’ stupiti, la detonazione del calcio alto mirato alla giugulare della tigre dichiara senza ombra di dubbio la vincitrice la cui esultanza passa però in secondo piano. Infatti la scena e l’attenzione non è tanto sulla vittoria di Holly quanto sulla sconfitta di “Rowdy”, ed è vedendola lì, sdraiata sul pavimento come Heisenberg negli ultimi fotogrammi che capiamo che è finita un’era, è tutto finito. A nulla servono le voci maliziose che parlano di match truccato, l’invincibile amazzone,la dea guerriera ha deposto le armi, la figlia del predicatore è ora la Valkyria dell’ottagono.