“Islanda a Euro2016, la prima volta non si scorda mai”

islanda

 

Un’isola mozzafiato, piena di vulcani e luoghi da incorniciare, una popolazione di 300.000 abitanti,circa due municipi di Roma, e poca attenzione rivoltale dal grande pubblico del calcio. Ma il vento (proprio così possiamo dire,visto le correnti gelide che attraversano Reykjavik, capitale del Paese) sta cambiando direzione, e ha spinto negli ultimi anni, a ritmi prorompenti, la selezione di questa piccola nazione sui maggiori palcoscenici.

Molti di voi forse ricordano Eidur Gudjohnsen, attaccante simbolo dell’Islanda, che fu prima punta di Chelsea e Barcellona, o in tempi più recenti Emil Halfreddson, centrocampista che da una decina d’anni gira i campi della nostra serie A. Quest’ultimo è ancora un pilastro della nazionale Islandese, ma non è più solo, o meglio, il calcio, in Islanda, non è più un fenomeno isolato; gli Strakarnir okkar (i nostri ragazzi) sotto la guida dello Svedese Lars Lagerback, sono riusciti a balzare dal 131° al 23° posto del ranking Fifa, procurandosi,come già detto, la prima storica qualificazione ad un Europeo.
Ma non è solo merito dell’allenatore: una squadra che dal 1946 a oggi non ha ottenuto mai risultati di rilievo, con un lungo elenco di “Non qualificata” ad ogni competizione internazionale, negli ultimi anni ha visto crescere l’intero movimento, non certo per pura fortuna, ma per un lavoro lungo e programmato con efficienza, che ha visto la partecipazione collettiva del paese.

 

Tutto nasce dalla volontà del governo di investire in strutture e qualifiche professionali per tutti gli sport; da quel momento sono stati costruiti centri sportivi, piscine, palazzetti e stadi, oltre a formare una serie di figure adatte a insegnare al meglio a livello agonistico. Così anche per il calcio, dove sono venuti fuori molti professionisti formatisi con certificati UEFA, che hanno permesso ai giovani di avvicinarsi di più a questo sport e al pubblico di osservarlo con più interesse. Grazie a questa serie di interventi mirati, negli ultimi 10/15 anni la crescita è stata esponenziale, dando maggior lustro a livello sportivo per questa nazione. Dal calcio sono venuti fuori, e continuano a crescere, prospetti interessanti, quali il già citato Halfreddson, ma anche Bjarnason, Sigurdsson e Finnbogason, oltre agli altri, ormai diventati giocatori presenti nei campionati di tutta Europa. Anche il calcio in Islanda è uscito dai confini nazionali, sbarcando in Francia, dove da Giugno affronterà un girone non impossibile, con Portogallo, Ungheria e Austria. Se riuscirà ad andare oltre, questa formazione scriverà davvero la storia sportiva di un paese. Non ci resta che aspettare con ansia Euro16!